Uno studio della Columbia University sui segnali elettrici emessi dalle lenti a contatto intelligenti apre nuove prospettive per il trattamento del Glaucoma, una delle principali cause di cecità al mondo.
Il glaucoma si manifesta con una elevata pressione oculare, che viene monitorata dai medici proprio per tenere sotto controllo l’eventuale evoluzione della malattia. Per misurarla sono necessari appositi strumenti, in dotazione esclusivamente ad uno studio professionale.
Ma ora uno studio sulle lenti a contatto “intelligenti”, condotto dai ricercatori del Columbia University Medical Center apre nuove prospettive. Secondo lo studio, infatti, un sensore applicato a queste lenti potrebbe leggere l’evoluzione di alcuni segnali elettrici in rapporto all’evoluzione del glaucoma. Insomma, con un controllo continuo della pressione, si potrebbe comprendere meglio quali pazienti presentano un maggiore rischio di peggioramento.
I ricercatori della Columbia University hanno testato le lenti su 40 pazienti di età compresa tra 40 e 89 sottoposti a trattamento per il glaucoma ad angolo aperto, la forma più comune della malattia. Nel corso di due anni, gli scienziati hanno eseguite otto prove del campo visivo di questi pazienti. Metà dei pazienti avevano una progressione della malattia classificata “lenta”, mentre l’altro 20 ha avuto una progressione della malattia “veloce”.
I pazienti hanno applicato sugli occhi una lente a contatto intelligente per 24 ore, quindi anche di notte, durante il sonno. In questo modo i sensori hanno misurato continuamente le variazioni di curvatura delle lenti. I cambiamenti della pressione oculare provocano cambiamenti della curvatura della lente, generando un segnale elettrico registrato da un dispositivo wireless: Il risultato è un diagramma che indica dunque le modifiche della curvatura della lente in un cero arco di tempo.
Le lenti misurano la pressione oculare
Esaminando e correlando questi tracciati, i ricercatori hanno verificato che i pazienti con picchi del tracciato più elevati durante la notte, e più numerosi nel periodo di osservazione, tendevano ad avere una più veloce progressione del glaucoma.
La prospettiva, dunque, è che da questi segnali si possano ricavare indicazioni sui rischi di progressione della malattia, ma i risultati di questi esperimenti sono utili anche per valutare l’utilizzo di queste lenti “intelligenti” anche nel trattamento terapeutico del glaucoma.
Quello che vediamo in queste misurazioni è un tracciato che indica chiaramente in quali pazienti il glaucoma è stabile e in quali progredisce, cosa che non si può fare con le misurazioni periodiche della pressione oculare – ha detto l’autore dello studio Gustavo De Moraes, professore associato di oculistica presso il Columbia University Medical center – Queste misurazioni sono utili, per esempio, per controllare se un nuovo farmaco agisce o meno sul paziente, perché si può controllare se l’occhio reagisce alla terapia”.
Lo studio ha utilizzato le lenti a contatto Sensimed Triggerfish, che sono state già autorizzate dxalle autorità europee. Altri sistemi di lenti a contatto in grado di misurare continuamente la pressione oculare sono invece in fase di sviluppo.